Il cortometraggio Vie di Fuga ha fatto il suo debutto al MedFilm Festival di Roma. Si tratta di un cortometraggio realizzato presso la Casa Circondariale di Terni, che il 9 novembre è stato presentato al Festival, riscuotendo tanto successo. Il film è nato dalla collaborazione tra gli studenti detenuti e alcuni docenti dell’Istituto IPSIA “Sandro Pertini” di Terni.
Già il cortometraggio era stato visionato a maggio presso la Biblioteca Comunale di Terni, nell’ambito di un progetto scolastico che vuole rendere testimonianza di come gli studenti detenuti possano seguire un percorso di “rinascita” all’interno della Casa Circondariale.
La proiezione di Vie di Fuga si è tenuta alle ore 17 al Cinema Moderno in Piazza della Repubblica nella capitale. L’evento ha rappresentato un’occasione fondamentale per dare voce ad una realtà, che spesso resta invisibile e che vuole insistere sul potere trasformativo dell’educazione e della creatività nel contesto penitenziario.
All’interno della Casa Circondariale di Terni, Vie di Fuga è il risultato del Progetto CER-CAR-E, che è stato reso possibile anche grazie alla realizzazione di laboratori audiovisivi e di montaggio. Il Progetto CER-CAR-E ha come obiettivo quello di utilizzare la formazione e la creatività artistica come strumenti di crescita e di riscatto per le persone che stanno scontando la loro pena.
È davvero essenziale permettere loro di esprimere le emozioni e raccontare le loro storie. Gli studenti detenuti, affiancati dai docenti e dagli agenti della Polizia Penitenziaria, sono stati i protagonisti attivi di questo prodotto cinematografico.
La regia è di Michela Carobelli, giornalista e regista, che ha curato progetti audiovisivi di notevole importanza, mettendo al centro della narrazione il potenziale di cambiamento umano e sociale. La sceneggiatura è a cura di Michela Carobelli e Francesco Scatolini, il quale si è occupato anche del montaggio. Le musiche sono di Lorenzo Borseti.
Il cortometraggio Vie di Fuga racconta la storia di una giovane docente che si ritrova a lavorare presso la Casa Circondariale, venendo a contatto con le aule e i laboratori dell’istituto penitenziario. L’insegnante inizialmente si trova ad essere incerta su come relazionarsi con gli studenti detenuti, ma presto inizia a scoprire le dinamiche della vita all’interno della Casa Circondariale.
La giovane insegnante ha l’occasione di confrontarsi con detenuti e colleghi ed entra in contatto con le attività formative che hanno come scopo finale il reinserimento sociale dei detenuti. Con questo confronto scopre come i detenuti non sono soltanto delle persone che hanno commesso degli errori, ma vengono visti sempre di più come individui che hanno desideri, aspirazioni e capacità di cambiare.
Vie di Fuga, ambientato nelle aule, nel laboratorio del pane, negli spazi dedicati all’apicoltura, nella biblioteca e nel teatro della Casa Circondariale di Terni, ha il potere di trasformare in percorsi di speranza paure e pregiudizi. Ogni luogo all’interno dell’istituto può essere visto come una metafora delle possibilità di crescita e di trasformazione, che possono portare ad un cambiamento reale.
0